L’olimpiade (Jommelli), libretto, Stoccarda, Cotta, 1761

 I CAPRICCI DI GALATEA
 ballo pastorale
 
    Questa Galatea è l’istessa della quale parla Orazio discrivendo una giovane beltà che un amante furtivamente tenta di baciare. Il senso de’ versi del famoso poeta è il seguente: «Colei che debolmente resiste, vuol che s’involi». Il ballo dunque non è composto che sopra i capricci di questa pastorella che fa sovente disperare due pastori che l’amano. È molto difficile di ben spiegare un giuoco che nasce dal capriccio e dall’incostanza. Bastano perciò le di sopra citate parole, sul senso delle quali si è formato il soggetto di questo ballo, acciò non si confonda questa con l’altra Galatea discritta da Ovidio, tanto da Polifemo amata.